Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto l’occasione di visitare un museo. Ma se qualcuno ci chiedesse di spiegare che cos’è un museo siamo davvero sicuri che saremmo in grado di rispondere con facilità? Probabilmente no, perché questa domanda è molto più complessa di quanto potrebbe sembrare a prima vista.
Ecco perché abbiamo deciso di scrivere queste righe; per accompagnarvi alla scoperta della storia di questi luoghi così affascinanti.
Una buona definizione si trova nell’enciclopedia per ragazzi Treccani, dove alla voce “museo” si legge che questo è “un edificio in cui sono conservate, studiate ed esposte le testimonianze materiali della cultura prodotte dalle varie civiltà: quadri, sculture, ma anche altri manufatti come vasellame, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano”.
In questa definizione sono già elencate quelle che sono le principali funzioni di un museo, ovvero conservare, studiare ed esporre. Rigorosamente in quest’ordine. Ovviamente questo sono solo le funzioni principali, quelli più importanti e a cui un museo non dovrebbe mai rinunciare, se vuole dirsi tale. Accanto a esse ce ne sono altre, ad esempio l’acquisizione di nuovi materiali, la catalogazione delle opere o la promozione di iniziative culturali dedicate alla cittadinanza.
Ma dove, e soprattutto quando nascono questi luoghi così fondamentali per la nostra cultura?
Breve storia del museo
Il termine museo deriva dalla parola greca mouseion, la casa delle Muse, le dee che proteggevano le arti e le scienze.
Il primo museo della storia è il Museo di Alessandria. Istituito in età ellenistica dal re Tolomeo I, era un luogo di culto che ospitava una comunità di scienziati e letterati, le cui attività erano dedicate proprio alle Muse.
Dopo il Museo di Alessandria, per molte centinaia di anni, il termine “museo” cadde in disuso, per tornare in auge soltanto durante il Rinascimento. Gli umanisti infatti lo utilizzarono per definire le collezioni e le raccolte di oggetti e di opere d’arte dei vari principi dell’epoca.
A quei tempi le collezioni erano un simbolo del potere e del prestigio dei governanti, nonché una riserva a cui attingere in caso di difficoltà economiche. Tuttavia, col tempo, le collezioni principesche finirono per andare a costituire il primo nucleo dei musei moderni.
Queste istituzioni nacquero, in Europa, durante il ‘700. Tra i primi musei moderni si annoverano il British Museum, inaugurato nel 1753 e inizialmente aperto solo a un pubblico selezionato di nobili e studiosi; e la Galleria degli Uffizzi di Firenze, le cui opere vennero donate alla cittadinanza da Anna Maria Ludovica de’ Medici.
Fu la Rivoluzione Francese, tuttavia, a definire i tratti costituivi dell’istituzione museale così come la conosciamo ancora oggi. I Rivoluzionari, infatti, rivendicarono l’accesso ai capolavori dell’arte come un diritto di ogni uomo. Per questo le collezioni regali e nobiliari vennero dichiarate di proprietà dello stato e messe a disposizione dell’istruzione del pubblico. Il famosissimo museo Louvre di Parigi è figlio di quella temperie culturale.
Pochi anni dopo, durante l’800, il museo divenne il simbolo delle nazioni più potenti del mondo. Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti sono impegnati a creare vasti imperi coloniali. Oltre alle terre, s’impadroniscono anche di reperti archeologici e manufatti d’arte in tutto il mondo.
Questa impostazione dura fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il museo al giorno d’oggi
La dura lezione della Seconda Guerra Mondiale fece sì che anche i musei perdessero il loro carattere nazionalistico, per diventare qualcosa di nuovo. A questi luoghi si cominciò infatti ad attribuire un ruolo di carattere educativo. I musei divennero luoghi della memoria e occasioni per l’accrescimento personale dei cittadini. Spesso i musei, in particolare i musei civici, un’eccellenza tutta italiana, divennero lo scrigno della storia delle città.
Inoltre iniziarono a essere concepite nuove tipologie di museo, che rinnovarono quest’antica istituzione. Oggi ce ne sono tantissimi: dai musei d’arte e archeologici a quelli della scienza e della tecnica. Oppure i musei etnografici e antropologici, dedicati alla storia e all’evoluzione delle civiltà umane, e quelli di storia naturale.
Insomma, c’è un museo per tutti i gusti. Voi quale preferite?