I primi 20 anni del ‘900 sono, per l’Europa e per il mondo intero, anni di grandi fermenti e contraddizioni. La seconda rivoluzione industriale ha generato un’accelerazione repentina delle economie dei paesi più sviluppati, non senza creare tensioni e scontri profondi nella società. Lo scontro tra la borghesia industriale, che mira al profitto, e la classe operaia, che lotta per il riconoscimento del proprio diritto a una dignitosa condizione di vita, è lo sfondo su cui si tratteggiano le grandi contraddizioni dell’epoca.

All’irrazionalismo di Sigmund Freud e al nichilismo di Frederich Nietzsche si contrappone la Belle époque con il suo immaginario di benessere, serenità e progresso. Mentre nell’ambito dell’arte, la nascita della fotografia spinge gli artisti ad allontanarsi dalla riproduzione della realtà, ormai sempre più delegata alle apparecchiature meccaniche, per esplorare i territori di una realtà sempre più mediata dalla soggettività. In questo contesto, che cos’è dunque l’astrattismo?

L’astrattismo è uno spirito del tempo

È in questa temperie culturale che, nel 1908, lo storico dell’arte William Worringer dà alle stampe Astrazione ed empatia. In questo saggio l’arte è interpretata come effetto dell’intenzionalità dell’artista e la forma come il risultato dell’incontro tra l’uomo e il mondo in una dialettica tra l’empatia (avvicinamento alla realtà) e l’astrazione (rifiuto della realtà)
L’astrattismo trova in questo testo il terreno comune verso cui convergono esperienze artistiche prive di intenti comuni, sviluppatesi in diverse zone d’Europa ma tutte accomunate dal rifiuto della rappresentazione oggettiva della vita reale, declinato nelle forme più diverse.

Possiamo perciò affermare che l’astrattismo è uno dei tanti Zeitgeist che animano un periodo vivace dal punto di vista culturale, caratterizzato da una grande spinta tecnologica e attraversato da forti e violente tensioni sociali.

Capiscuola e successive evoluzioni dell’astrattismo

Data la sua natura disorganica l’astrattismo ha avuto numerosi capiscuola, artisti che hanno approfondito di volta in volta aspetti diversi di questo peculiare modo di rapportarsi alla realtà da parte del soggetto. Ognuna di queste ricerche artistiche ha in seguito dato vita a correnti specifiche. Tra i capiscuola della tendenza ci piace ricordare Kandinskij, Mondrian, Malevic, Delaunay, Kupka e Klee. Mentre tra le tendenze direttamente ispirate dall’astrattismo si contano l’Informale, lo Spazialismo, l’Azimuth, l’Arte cinetica, l’Ottica e l’arte programmata.

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