L’astrattismo in Italia non è stata solo una delle più importanti correnti artistiche della storia, ma un vero e proprio zeitgeist. L’astrattismo fu un’espressione del sentire comune di un’epoca, capace di germinare in tempi e luoghi anche molto diversi tra loro. Come se questo nuovo modo di concepire la pittura avesse avuto la capacità di far esplodere energie nascose e trattenute sotto la superficie della cultura dell’epoca.
Anche se i primi, prematuri esperimenti di opere d’arte che si discostano dalla rappresentazione del vero hanno luogo agli inizi del Novecento, l’astrattismo in Italia trova terreno fertile solo a partire dagli anni trenta.
Infatti i lavori visionari di pittori come Romolo Romani, Ivo Pannaggio e Giacomo Balla mancano ancora di quella purezza armonica separata da ogni rappresentazione del vero che è l’essenza dell’astrattismo.
La raggiunsero invece personalità come Reggiani, Fontana, Soldati e Veronesi. Artisti guidati dalle riflessioni teoriche che Carlo Bellì formalizzò nel saggio “Kn” e riunitisi intorno alla galleria milanese “il Milione”; ma anche Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Pirina che fecero invece gruppo a Como ispirandosi al lavoro dell’architetto Terragni e dei pittori Rho e Radice.
Data la vicinanza tra Como e Milano, tra i due gruppi ci furono frequenti scambi e interazioni. Ciononostante l’astrattismo praticato dai milanese fu più viscerale e istintivo, mentre la sua declinazione comasca perseguiva una maggior nitidezza di forme geometriche pure.
Come altrove nel mondo, anche in Italia l’astrattismo diede vita a numerose altre correnti che si svilupparono a partire da quelle capitali acquisizioni. Tra queste, le più importanti furono:
- l’informale, di cui Vedova fu l’esponente più conosciuto;
- lo spazialismo, che trovò in Fontana il proprio alfiere;
- Azimuth, che ebbe in Piatro Manzoni il suo artista di punta;
- l’arte cinetica, ottica e programmata, i cui capiscuola furono Colombo, Biasi e Alviani;
Questa vitalità artistica dimostra che, anche se minoritario e tardivo rispetto al panorama dalla storia dell’arte mondiale, l’astrattismo in Italia fu una corrente in grado di dare un forte impulso alla scena artistica nazionale, creando le basi per alcuni degli sviluppi più spettacolari della nostra arte contemporanea.