Dici Cubismo e la prima cosa che ti viene in mente è Picasso. In effetti il pittore spagnolo è senza dubbio il più famoso e conosciuto esponente di questa corrente artistica così particolare. Particolare perché il cubismo, a differenza di tanti altri movimenti e correnti artistiche nate nello stesso periodo, non è mai stato un movimento organizzato, dotato di una direzione unitaria.

Lo stesso termine “cubismo” nasce per caso nel 1910, quando Louis Vauxcelles definì “bizzarrie cubiste” alcune opere del pittore Georges Barque composte interamente da piccoli cubi. Tuttavia, le basi di questo stile di pittura così influente si devono alle sperimentazioni di Paul Cezanne che ne prefigurò lo stile, la visione e le tematiche.

A dispetto delle sue disorganizzate origini, il cubismo è stato uno dei movimenti artistici più influenti nella storia della pittura. Ne hanno fatto parte artisti del calibro di Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, Marchel Ducheamp, Gino Severini.

Le fasi del cubismo

La storiografia artistica divide il cubismo in tre fasi fondamentali:

  • Cubismo semplice (1907-1909)
  • Cubismo analitico (1909-1911)
  • Cubismo sintetico (1911-1915)

Durante la prima fase assistiamo a una progressiva decostruzione del linguaggio. Le forme della composizione pittorica vengono semplificate e ridotte a una serie di volumi più o meno pari. In questa prima fase i pittori cubisti si dedicano a composizioni di ampio respiro e grandi dimensioni.

Nella fase successiva, quella denominata analitica, si tende a mostrare l’oggetto del dipinto concentrandosi sui suoi molteplici aspetti, analizzandolo da ogni possibile punto di vista. Ne deriva ima sfaccettatura fitta, dettagliata, ricca di particolari minuziosi.

Infine, nell’ultima fase del cubismo, la fase sintetica, l’oggetto, dopo essere stato distrutto e analizzato, viene progressivamente ricostruito nella “sintesi con cui si presenta alla mente del pittore nell’attimo in cui lo pensa rivivendolo interiormente”.

È in questo periodo che i pittori cubisti sperimentano la tecnica del collage. Ovvero quella tecnica che consiste nell’incollare sulla tela inserti di giornali, stampati e altri materiali.

La fine del cubismo

Dopo quasi dieci anni di intensa sperimentazione, la spinta creativa del cubismo si esaurì. Molti dei pittori che ne avevano fatto parte sentirono l’esigenza di portare la loro pittura verso nuovi orizzonti e così fecero. Ma la lezione appresa in quel periodo fu preziosa per tutti loro e non venne mai dimenticata.

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