Tra gli artisti formatisi dalla lezione dell’astrattismo italiano, Lucio Fontana è certamente uno dei più celberi. I suoi tagli sulla tela sono talmente conosciuti da essere diventati iconici. Vero e proprio simbolo delle elucubrazioni e delle stranezze artistiche a cui ci ha abituato l’arte contemporanea.
Fontana nasce nel 1899 a Rosario, in Argentina. Ma entrambi i suoi genitori sono italiani, quelli sono anni di emigrazione e sono molti gli italiani che cercano fortuna oltremare. Il padre, Luigi, è uno scultore ed è nella bottega che gestisce insieme al molinellese Giovanni Scarabelli che Lucio comincia la sua attività artistica.
In seguito, dopo essere rientrato in Italia, diventa seguace di Adolfo Wildt, influente storico dell’arte e artista di rango. È seguendo questo percorso che, nel 1949, arriva definire la sua poetica e le linee guida delle ricerca artistica che continuerà a seguire da lì in avanti.
I suoi gesti eccentrici, le ferite inferte con algida precisione sulla pelle della tela, sono gesti apertamente provocatori. Quei buchi, con cui Fontana annulla la distinzione tra pittura e scultura, e quelle tele monocrome, dipinte abbandonando il tradizionale strumentario del pittore, scandalizzavano il pubblico con la loro apparente facilità.
Per lo spettatore disattento, chiunque avrebbe potuto compiere quel gesto così banale. Tanto è vero che i falsi di Fontana proliferarono a lungo. Ma il senso dell’arte del rosarino sta proprio nella ricerca di un grado zero della pittura che ne annulli la tecnica, facendo emergere il grado zero del gesto pittorico (e scultoreo) da cui nasce l’arte.
Oltre a queste esperienze, Fontana fu anche ceramista, realizzando in collaborazione con l’architetto Menghi basi per tavoli e tavolini.
La sua ricerca sulle qualità dello spazio, la radicalità della sua arte e del suo percorso artistico, la coerenza con cui portò avanti le istanze del movimento spazialista da lui fondato, fanno di quest’artista uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento.
Fontana morì a Comabbio nel 1968.
Ehm… L’articolo è datato ottobre 2015!!!! Magari una volta al mese se ne potrebbero inserire di nuovi …:-) giusto per invogliare … Grazie