L’icona della ΠΑΝΑΓΙΑ ΠΑΡΑΜΥΘΙΑ (Panaghia Paramythia), è una miracolosa immagine della Madre di Dio dell’VIII sec., venerata presso il Monastero di Vatopedi del Monte Athos, in Grecia. Si tratta di un affresco. È conosciuta come Paramythia, cioè della Consolazione (Отрада – Otrada) o del Sollievo (утешение – Uteshenie). All’origine del nome “Vatopedi” ( il cespuglio del bambino) vi è un evento miracoloso. Arcadio, figlio dell’Imperatore Teodosio il Grande, era caduto in mare da una nave, e per l’ intercessione miracolosa della Madre di Dio, fu ritrovato a dormire su un cespuglio, non lontano dal monastero.Ma avvenne un secondo evento miracoloso che mutò l’espressione originale dei volti e la posizione dei corpi di Cristo e della Vergine il 21 gennaio dell’807.Un gruppo di pirati era segretamente sbarcato sulla riva del monastero e si erano appostati per assalirlo all’alba, ma terminato il Mattutino l’igumeno, che era rimasto in preghiera , udì queste parole pronunciate dall’icona della Beata Vergine:“Non aprire le porte del Monastero oggi, ma sali sulle mura e scaccia i pirati”.Voltatosi a guardare, vide la Madre di Dio rivolta verso la spalla destra che lo stava fissando, mentre il Santo Bambino stava stendendo la mano per coprire la bocca di sua madre dicendo:“No, mamma, non guardare a questo gregge peccatore, lascia che cadano sotto la spada dei pirati e siano puniti come meritano”.Ma la Beata Vergine, prendendo la mano di suo Figlio nella sua e girando un po’ la testa per liberare la bocca, ripeté le stesse parole. L’igumeno adottò subito misure a tutela del monastero, i monaci si salvarono dai pirati e dopo aver reso grazie alla Theotokos chiamarono l’icona “Paramythia”, che significa “che calma l’afflizione” (in quanto consola Gesù) o “che trattiene” (perché trattiene la giusta ira dell’Agnello), parole che trasmettono allo stesso modo il contenuto del miracolo.Questa disposizione delle figure è rimasta sull’icona che ha, quindi, guadagnato il raro titolo di “Acheropita”(non dipinta da mano d’uomo).