macchina infernale macchina infernale macchina infernale macchina infernale

Misure: h 200 cm, la 86 cm, lu 110 cm

Anno di realizzazione: 2014

Tecnica e materiali: Assemblaggio metallo riciclato, ingranaggi e vetrificante per ruggine

L’opera dal titolo Macchina Infernale rientra nella serie delle sculture cinetiche. Rappresenta una testa di diavolo (facilmente comprensibile dalle corna) di grandi dimensioni che apre e chiude la bocca ed ha come occhi due fari di bicicletta che si illuminano.

L’opera è azionata da una manovella che, girata in senso antiorario, mette in moto la scultura tramite catene e corone di bicicletta. La luce degli occhi è generata attraverso delle dinamo messe in funzione da una ruota che gira.

L’idea di realizzare una scultura che non necessiti dell’elettricità per muoversi scaturisce dal desiderio dell’artista di far interagire i fruitori, rendendoli quindi il vero motore dell’opera. Azionandola, una serie di campanelli collocati sugli ingranaggi, crea un richiamo sonoro considerabile piuttosto fastidioso (“un suono infernale”) ed hanno lo scopo di richiamare l’attenzione dei presenti. La scelta di inserire campanelli, in particolare quelli utilizzati per le pecore, non è casuale ma vuole essere un richiamo alla terra, alle origini e alle tradizioni della  regione in cui l’artista vive.

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